Il disturbo dell’eccitazione sessuale femminile

In questo articolo parlerò del disturbo dell’eccitazione sessuale femminile, ma prima voglio fare una premessa.
Sempre di più andiamo a cercare soluzioni on-line a quelli che sono (o pensiamo siano) i nostri problemi, e se stai leggendo queste righe posso immaginare che tu ti sia fatta una certa idea di te.

Ecco, prima di approfondire quell’idea, vorrei fare una riflessione.

Quando gli stimoli sessuali sono assenti

La sessualità in una coppia è molto importante e non solo per il rapporto sessuale in sé, ma per l’attività di ricerca, contatto, stimolazione e piacere  che i due partner si donano a vicenda.

Mantenere una sessualità attiva in una coppia, presuppone infatti, il desiderio del partner ed una serie di azioni ( coccole, effusioni o azioni più esplicite) atte a comunicare il proprio amore e la volontà di mettere in relazione il proprio corpo con quello del partner.

E su questo punto vorrei soffermarmi.

Calo del desiderio: cosa fare?

Il desiderio in una coppia non è scontato, non ci si desidera solo per il fatto di essersi scelti.

Mantenere acceso il desiderio è un “compito relazionale” della coppia!

Mi spiego meglio: E’ fondamentale che entrambi i partner tengano a mente, nel corso della loro storia, l’importanza del manifestare all’altro il proprio desiderio.

Questo è uno degli aspetti che maggiormente mi trovo ad affrontare con le coppie che si rivolgono a me, poiché la questione del desiderio è influenzata da una serie di aspettative di essere cercati, desiderati, voluti, amati, che finiscono per minare la sessualità nella coppia.

Quel che ricordo sempre ai partner è che non possiamo pensare di avere una buona intimità e sessualità se non c’è una buona relazione di fondo, libera nella comunicazione, libera dai pregiudizi e dalle aspettative.

Insomma, per continuare a desiderarsi bisogna prima di tutto essere presenti e vicini emotivamente mantenendo la curiosità verso il partner.

Detto questo, a volte possono esserci delle complicazioni, come nel caso del disturbo dell’eccitazione sessuale femminile.

L’eccitazione è un’emozione che avviene in conseguenza ad uno stato di desiderio e che si sviluppa a livello corporeo favorendo la lubrificazione della vagina. Per arrivare ad una lubrificazione vaginale sarà dunque necessario sperimentare desiderio, il quale porterà all’eccitazione che permetterà poi l’orgasmo.
Le donne che soffrono di disturbo dell’eccitazione sessuale lamentano stimoli sessuali assenti o riduzione significativa di interesse e di eccitazione sessuale manifestando la presenza di questi sintomi:

  • Assente/ridotto interesse per l’attività sessuale
  • Assente/ridotti pensieri o fantasie sessuali o erotiche
  • Assente/ridotta iniziativa nel rapporto sessuale e generale rifiuto delle iniziative del partner
  • Assenza/riduzione dell’eccitazione o del piacere durante l’attività sessuale nella maggior parte dei rapporti
  • Assenza/riduzione del desiderio o dell’eccitazione sessuale in risposta a possibili stimoli sessuali o erotici interni o esterni
  • Assenti/ridotte sensazioni genitali o non genitali durante l’attività sessuale nella maggior parte dei rapporti

Caratteristiche del disturbo dell’eccitazione sessuale femminile

La caratteristica principale del disturbo del desiderio e dell’eccitazione femminile è dunque l’incapacità di raggiungere e attraversare le fasi di una “normale” eccitazione sessuale, ovvero la capacità di raggiungere e mantenere, fino al completamento dell’attività sessuale, una lubrificazione e/o tumescenza (gonfiamento) vaginale adeguate in risposta ad una eccitazione sessuale.

Le donne che sperimentano questo disturbo riferiscono di non percepire alcuna attivazione sessuale, avvertendo molto spesso dolore durante il rapporto.
In questi casi la risposta più evidente è l’evitamento dei rapporti sessuali.

Il disturbo dell’eccitazione sessuale femminile può essere

  • Permanente: se la donna sperimenta da sempre tale difficoltà;
  • Acquisito: se le difficoltà che riguardano la risposta di eccitazione si sono presentate in seguito ad aspetti culturali, familiari ed esperienze personali negativi che possono aver condizionato l’atteggiamento verso la sessualità;
  • Generalizzato: se la difficoltà ad eccitarsi è sempre presente anche al variare dei partner;
  • Situazionale: se la difficoltà ad eccitarsi è presente con un solo partner o solo in determinate situazioni.

Al fine di una corretta valutazione diagnostica è di fondamentale importanza considerare l’anamnesi medica generale (per individuare eventuali cause organiche), eventuali problematiche del partner, fattori relazionali e/o di vulnerabilità individuali, fattori culturali e religiosi.

Quali trattamenti per il disturbo dell’eccitazione sessuale

ll trattamento d’elezione in casi di disturbo dell’eccitazione sessuale femminile è multidisciplinare. Sarà dunque importante la collaborazione fra ginecologo, psicoterapeuta/sessuologo e fisioterapista specializzata in riabilitazione pelvica.
Lo scopo della terapia sessuologica sarà quello di verificare le conoscenze dell’anatomia sessuale e del ciclo di risposta sessuale per poi aiutare la donna ad avere maggiore consapevolezza del proprio corpo comprendendo i fattori psicologici coinvolti nel rapporto sessuale (credenze, miti, idee, pregiudizi, ecc) che le impediscono di sperimentare una sessualità serena e appagante.

Saranno proposti inoltre esercizi di focalizzazione sensoriale, esercizi di stimolazione genitale individuali e in coppia, stimolazione delle fantasie sessuali; miglioramento della comunicazione tra i partner facilitando l’espressione dei bisogni reciproci, preferenze, fantasie erotiche, e tanto altro.

La collaborazione col medico ginecologo sarà poi utile per valutare la necessità di terapie ormonali e quella con il terapista specializzato in riabilitazione pelvica per apprendere esercizi, come ad esempio quelli di Kegel, al fine di migliorare la consapevolezza e la sensibilità vaginale.

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