La sessualità è la parte più intima e privata di una persona, riveste un ruolo fondamentale per il proprio benessere ed è una componente importante del legame di coppia.
Ancora oggi, molti uomini e molte donne faticano a parlare dei problemi che si possono presentare nella propria intimità, sia a livello individuale che di coppia.
Imbarazzo e vergogna prendono il sopravvento e pertanto solo poche persone si rivolgono ad esperti per superare le difficoltà sperimentate. In tale scenario, il rischio è quello di cronicizzare un disturbo che talvolta, se affrontato per tempo, potrebbe essere risolto con minor sofferenza.
Le principali problematiche sessuali possono riguardare:
- Desiderio sessuale carente o assente
- Avversione e evitamento di contatti sessuali
- Incapacità di raggiungere l’eccitazione sessuale
- Impossibilità ricorrente di raggiungere o mantenere l’erezione
- Ritardo o assenza dell’orgasmo
- Eiaculazione precoce
- Disturbi da dolore sessuale
- Sessualità compulsiva
Chi sperimenta un disagio a livello sessuale finisce per vivere la sessualità come un problema e pertanto tenderà ad evitare di avere rapporti per non sperimentare disagio e frustrazione.
Ansia, vergogna e senso di colpa prendono il sopravvento impedendo una vita sessuale serena.
Ricordo sempre ai miei pazienti che l’Organizzazione Mondiale della Sanità definisce una persona “in salute”, quando vi è benessere dal punto di vista biologico, psicologico e sociale.
La nostra cultura favorisce invece un’idea “medica”, fisica, di salute e spesso, se non c’è niente di visibile, se gli esami sono a posto, le persone non ricevono il giusto sostegno.
La sfera sessuale, è però, spesso una delle prime ad essere influenzata da fattori psicologici o emotivi, quali stress, ansie, preoccupazioni e difficoltà relazionali.
E’ normale, pertanto, che in alcuni periodi della vita particolarmente difficili o intensi, si sperimentino tali disagi.
I problemi sessuali possono essere il risultato di credenze o convinzioni disfunzionali rispetto al sesso, come ad esempio cosa può essere fatto e cosa no, idee circa i ruoli sessuali maschili e femminili, la durata della prestazione, le dimensioni, l’igiene o la religione; oppure il risultato di esperienze passate, che non permettono alla persona di vivere una sessualità serena o, ancora, di esperienze più attuali ma vissute in maniera molto dolorosa.
Vi sono però anche situazioni e problematiche alle quali non possiamo attribuire cause strettamente psicosomatiche, non è il vissuto o l’esperienza a promuovere o favorire l’insorgenza del disturbo sessuale ma è il fatto stesso di avere il disturbo che genera il disagio emotivo.
In tutti questi casi un aiuto psicologico può essere molto utile solo per il fatto di aver dovuto vivere in maniera dolorosa e deteriorata la propria vita sessuale per molto tempo.
Cosa fare?
E’ importante per molte di queste problematiche utilizzare un approccio integrato: un ginecologo/andrologo aiuterà ad avere una corretta diagnosi del disturbo; un fisioterapista si occuperà della riabilitazione funzionale e uno psicoterapeuta della componente emozionale a livello individuale e, se necessario, di coppia.
Molte persone sono restie ad intraprendere un percorso psicologico per questi disturbi, ma ricordo che la terapia non va necessariamente “a caccia del trauma irrisolto”! Spesso arrivano nel mio studio donne e uomini logorati da anni di sessualità assente o vissuta malissimo.
In questi casi è fondamentale aiutarli ad affrontare la guarigione accompagnandoli, con gli altri specialisti, passo passo verso nuove modalità relazionali e sessuali ritrovando fiducia in sé stessi, nel proprio corpo, nelle proprie capacità e talvolta nel rapporto con il partner.
Un saluto
Carlo Ricci